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La qualità e il valore di un diamante sono determinati dalla sintesi di quattro fattori, comunemente conosciuti come le quattro “C”:
Color : il colore -
Clarity: la purezza -
Cut: il taglio -
Carat Weight : la caratura (il peso)
La scala del colore del diamante si estende dalla lettera
Il grado di purezza di un diamante è determinato dal numero,dalla posizione e dalla dimensione delle inclusioni in esso presenti.
Un diamante è puro se, al termine di un’analisi al microscopio, con una lente in grado di ingrandire dieci volte, non rivela inclusioni o macchie superficiali.
La purezza del diamante è classificata attraverso uno standard internazionale composto da undici gradi:
F - IF - VVS1 – VVS2 – VS1 – VS2 – SI1 – SI2 – P1 – P2 – P3
La scala del taglio del diamante si estende da:
Excellent – Very good – Good – Fair – Poor
Le proporzioni di un diamante influiscono nel rapporto con la luce e di conseguenza sul suo aspetto, sulla bellezza e sulla sua brillantezza. Il taglio del diamante influenza profondamente la sua brillantezza ed il suo fuoco. È perciò l'abilità del tagliatore che rivela la bellezza della gemma. In un diamante tagliato correttamente, la luce viene rifratta e dispersa al suo interno e successivamente riflessa da una faccetta all'altra del padiglione fino a giungere all'esterno della pietra attraverso la corona e la tavola, sotto forma di luce bianca e di lampi di luce di ogni colore. Il tagliatore dispone ogni faccia e ogni angolo della pietra seguendo un rapporto geometrico preciso.
Il carato rappresenta l’unità di misura del diamante. Un carato equivale a 0,200 grammi.
Esso si scompone in 100 punti, così come una moneta viene suddivisa in centesimi: 0,75 ct. = 75 punti.
Il valore di un diamante cresce in base alla sua dimensione ma non può prescindere dal rapporto tra colore, purezza, taglio e fluorescenza.
Oltre alle 4 caratteristiche principali, bisogna tener conto anche della fluorescenza della pietra.